Intervista con la StartUp: Youth Moving

Quinto appuntamento con la rubrica Intervista con la StartUp. Oggi abbiamo incontrato il team di Youth Moving, una piattaforma online che mette in contatto giovani viaggiatori, o "movers", per fungere da punto di riferimento per studenti, lavoratori o semplici viaggiatori alla ricerca di informazioni sulla città di destinazione. Leggi l'intervista agli ideatori e fondatori della piattaforma.

Nome dei fondatori:
Alessandro, Giorgio e Dario

Nome della Startup:
Youth Moving

Sede:
Milano

Mission:
Diventare il punto di riferimento per i giovani che decidono di trasferirsi in un nuovo paese per motivi di lavoro, studio, volontariato o anche solo per imparare una nuova lingua. Per utilizzare un termine che li raggruppa tutti, li chiamiamo “mover”.

Cosa fa la vostra startup in un tweet:
YM è un social network per mover; condivi informazioni, esperienze e annunci di case o lavoro. Pubblichiamo anche guide non turistiche free press..

Quando siete nati:
20 Giugno 2012

Come siete nati:
Dopo aver vissuto diverse esperienze all’estero, sia per motivi accademici che professionali, abbiamo riscontrato la mancanza di un sito web di riferimento che permettesse la condivisione di informazioni utili per l’integrazione in una nuova città, la consultazione di annunci di case e di lavoro e le dinamiche “social”. Con questa idea in testa, abbiamo vinto un bando della Camera di Commercio di Milano che ci ha sostenuto nella fase iniziale. Durante la fase di sviluppo di www.youthmoving.com abbiamo creato le nostre “International guides”, guide free press non turistiche (cartacee e digitali) per aiutare l’integrazione dei mover. Attualmente sono presenti a Milano e Firenze

Quanti eravate all’inizio:
3

Quanti siete adesso:
3

Parli inglese?

Quanto ti ha aiutato la conoscenza dell’inglese nel lancio della Startup?
Molto. Un esempio su tutti: il nostro primo prodotto è stato una guida free press non turistica di Milano. Ovviamente tutta scritta in inglese.

Quanto credi sia importante l’inglese nel tuo lavoro?
È molto importante. Ogni giorno comunichiamo in inglese con mover, clienti e istituzioni estere. Inoltre, abbiamo l’ambizione di rendere Youth Moving sempre più internazionale e l’inglese è sicuramente la lingua dalla quale partire.

Un corso di inglese all’estero o in Italia? Perché?
Sicuramente all’estero. In questo modo si può fare pratica anche fuori dall’orario scolastico e l’apprendimento diventa “full-time”. Oltre alle ragioni puramente linguistiche, crediamo che vivere esperienze all’estero sia formativo, educativo e, perché no, divertente. Il nostro motto è “Live the world. Be a mover!”.

Assumeresti un collaboratore che non parla inglese?
Dipende dal ruolo, ovviamente chi si occupa di “front-office”, di relazioni con utenti e clienti o di redazione (le nostre guide, il nostro sito e i nostri canali di comunicazione sono in inglese) deve conoscere bene la lingua inglese. Non è un requisito fondamentale per altre figure come ad esempio gli sviluppatori o i grafici, ma lo consideriamo un plus.

Tecnologia, innovazione e inglese. Come giudichi questo trinomio?
Tecnologia, innovazione e inglese sono i pilastri dai quali partire per fare impresa e non solo. Aiutano l’integrazione e le relazioni sociali abbattendo barriere. Sono il punto di partenza per il futuro.

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