Intervista con la StartUp: Docsity

Intervista con la StartUp è la nostra rubrica che parla di tecnologia, innovazione e inglese. Arrivati al terzo appuntamento, abbiamo il piacere di intervistare il team di Docsity, un social network didattico per ricercare, consultare e scaricare contenuti postati dagli studenti stessi.  Il pilastro del progetto è il libero scambio di informazioni e la piattaforma permette l'interazione tra gli utenti così da rendere lo scambio semplice e divertente.

Nome dei fondatori:
Riccardo Ocleppo

Nome della Startup:
Ladybird srls, a cui fan capo i 2 siti per studenti e professionisti Docsity.com e Doc4sale.com

Sede:
Torino, Roma

Mission:
Diventare il punto di riferimento digitale per studenti e giovani professionisti, riuscendone a gestire tutte le esigenze “digital” e accompagnandoli dall’esame di maturità all’ingresso nel mondo del lavoro, passando per l’università.

Cosa fa la vostra startup in un tweet:
Docsity.com è un social network didattico per studenti. Doc4Sale.com consente a studenti e professionisti di vendere online appunti, tesi, tesine e documenti in generale.

Quando siete nati:
Anno 2010

Come siete nati:
Ci piaceva l’idea di creare un sito di condivisione di appunti innovativo e pensato per lo studente universitario.

Quanti eravate all’inizio:
1!

Quanti siete adesso:
12.

Parli inglese?
Certamente. Docsity offre il suo servizio in 7 lingue, con traffico che proviene da tutto il mondo. Per lavorare nel nostro team è fondamentale conoscere almeno l’inglese.

Quanto ti ha aiutato la conoscenza dell’inglese nel lancio della Startup?
Essenziale, il fatto di conoscere bene l’inglese è stato uno dei motivi trainanti nel decidere di affacciarsi al mercato estero.

Quanto credi sia importante l’inglese nel tuo lavoro?
Quotidianamente interagiamo con il nostro team dedicato al mercato inglese. Loro parlano solo in inglese e dunque è essenziale conoscerlo alla perfezione.

Un corso di inglese all’estero o in Italia? Perchè?
All’estero, senza dubbio. Solo vivendo la quotidianità in un paese anglofono si riescono ad acquisire pronuncia e forme “colloquiali” che poi fanno la differenza nel rapportarsi in maniera ottima con chi parla solo l’inglese.

Assumeresti un collaboratore che non parla inglese?
Molto difficile. Stavo per scrivere “solo nel reparto programmazione”, ma poi mi sono accorto che pure lì la conoscenza della lingua è fondamentale. Anche programmando, infatti, molto spesso si cerca su google soluzioni a bug e informazioni e nel 99% dei casi le risposte sono su siti in inglese.

Tecnologia, innovazione e inglese. Come giudichi questo trinomio?
L’inglese è l’elemento d’unione. Oggi chi vuol fare innovazione deve essere internazionale e dunque conoscere l’inglese.

Grazie a tutto il team di Docsity e complimenti per il vostro progetto di successo!

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