Intervista con la StartUp: Welco

Settimo appuntamento con la rubrica Intervista con la StartUp. I ragazzi di Welco hanno ideato un'app che permette di controllare il proprio citofono da remoto e di rispondere ovunque ci si trovi. Hai un pacco in consegna e non puoi riceverlo a casa? Welco ti permette di dare istruzioni al corriere su dove lasciarlo senza perdere la consegna. Complimenti a tutto lo staff di Welco!

Nome dei fondatori:
Leo Sculli, Carlo Buccisano, Alessandro Infurna, Gabriel Occhino

Nome della Startup:
WELCO

Sede:
Milano – Reggio Calabria

Mission:
Rendere tutte le nostre casa digital & smart controllandole da remoto.

Cosa fa la vostra startup in un tweet:
Welco – the smart doorphone wherever you are

Quando siete nati:
Marzo 2013

Come siete nati:
Abbiamo formato il team durante l’evento startup weekend di Torino, nel Marzo 2013. Da allora il team è cambiato, apportando modifiche sostanziali a quella che era l’idea di base.

Quanti eravate all’inizio:
6

Quanti siete adesso:
4 founders + 2 consulenti esterni

Parli inglese?
Non reputo ancora il mio inglese ottimale per affrontare mercati internazionali. Si può migliorare sempre.

Quanto ti ha aiutato la conoscenza dell’inglese nel lancio della Startup?
Inizialmente mi sono scontrato con tantissimi termini e terminologie inglesi che disconoscevo. Pitch, business plan, disruptive, fundraising, financial sono parole utilizzate ogni giorno; anche i libri fondamentali per le startup sono scritti in inglese. Tutto questo mi ha portato a studiare ancora per perfezionare le mie conoscenze linguistiche inglesi. Per Welco è stato importante comunicare in inglese: ci ha aiutato ad allargare il nostro network di contatti, avere dei feedback importanti dall’america e a confrontarci con realtà internazionali.

Quanto credi sia importante l’inglese nel tuo lavoro?
In questo campo è veramente necessario conoscere l’inglese, soprattutto se si intende allargare il business a livello internazionale. I documenti e le presentazioni vengono redatti in inglese. Le call di lavoro internazionali vengono fatte in inglese. Gli eventi per le startup, anche in Italia ormai, vengono svolti in lingua inglese. L’inglese è il ponte per gli altri paesi.

Un corso di inglese all’estero o in Italia? Perché?
Imparare una lingua significa anche conoscere e confrontarsi con la cultura inerente. Un corso di inglese o di qualsiasi lingua va fatto “sul campo” , nel posto. Essere costretti ad interagire con persone del luogo, ascoltare i suoni di quella lingua, apprendere modi di dire, associare gesti alle frasi o parole, sono componenti fondamentali nello studio di una nuova lingua: esperienza vissuta personalmente in Slovakia.

Assumeresti un collaboratore che non parla inglese?
Decisamente difficile. Conoscere l’inglese è sinonimo di internazionalizzione, di aver viaggiato, di aver studiato, di aver conoscito altre culture. E’ un biglietto da visita. Affermo sempre: “meglio senza laurea che senza inglese!” In Welco non esiste settore che possa far a meno della conoscenza dell’inglese.

Tecnologia, innovazione e inglese. Come giudichi questo trinomio?
Il nostro business si focalizza su innnovative tecnologie hardware e software che necessitano di una conoscenza inglese ottimale. Il trinomio è imprescindibile, se non si conosce l’inglese non si può fare innovazione tecnologia soprattutto a livello internazionale.

In bocca al lupo a tutti i ragazzi di Welco e un ringraziamento speciale per aver reso sicure e semplici da controllare centinaia di case nel mondo!

Sapevi che per spingere al successo una start-up è essenziale l'inglese? Un corso all'estero Kaplan ti aiuterebbe ad acquisire le competenze linguistiche per far volare oltreoceano le tue idee. Per ulteriori informazioni lasciati ricontattare da un consulente compilando questo form  o scarica gratuitamente il catalogo Kaplan.

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